Aneddoti e storie del BRA (Brevetto di Randonneur delle Alpi)

In previsione del prossimo BRA (il 51°), che si terrà il 15 e 16 luglio, e a seguito della pubblicazione di un articolo Un peu d’histoire et de géographie au sujet des cols du BRA 2023 sul sito web dei cicloturisti CTG – BRA Grenoble e un messaggio su questo argomento sulla LDD (21 marzo 2023), sono pervenute numerose reazioni da parte del CCC. Esse sono oggetto dei “VERBATIM” riprodotti qui di seguito.

Questi messaggi che raccontano le varie avventure vissute dai CCC sulle strade dell’ARO hanno fatto nascere l’idea di scrivere un articolo più esaustivo che riunisse questi racconti. Una breve descrizione di questo articolo (e il link) si trova qui sotto, dopo il resoconto integrale.

L’articolo presentava la ciclomontagnarda, che può essere ammirata su …..

Il BRA vi permetterà di visitare 8 passi (9 per il Super-BRA), di cui 4 oltre i 2000 m. ….

Col de la Croix de Fer, (e nelle vicinance del percorso il Col du Glandon)
Col du Mollard
Col du Télégraphe
Le Col
Collet de Plan Nicolas
Col du Galibier
Col du Lautaret
E per il Super-BRA il Col de Sarenne

L’articolo vi ricorderà, ad esempio :

A nord-ovest dell’Escarton di Briançon: il colle del Galibier

che se il percorso si trova nei dipartimenti dell’Isère, della Savoia e delle Hautes-Alpes, queste regioni erano precedentemente conosciute come il Sacro Romano Impero, il Regno di Sardegna, il Dipartimento del Monte Bianco, la Repubblica degli Escartons, etc…

che le strade che utilizzerete hanno subito alcune battute d’arresto… in particolare il crollo della strada della Croix de Fer nel 1989 e del tunnel dello Chambon nel 2015.

La frana del 1989 dal Pic Bunard; a destra, la nuova strada (ripida!) sulla riva sinistra dell’Eau d’Olle, che porta ai colli del Glandon e della Croix de Fer.

Il verbatim

Ecco le reazioni dei CCC sulla LDD ai messaggi di Gérard Galland.

Ciao a tutti,

Cercando di chiarire alcuni punti della storia dei primi ARO (un lavoro in corso con Gérard Galland), mi sono reso conto che molte fonti moderne fornivano date errate per l’apertura della nuova via (lato sud) del Galibier. Ho quindi scavato un po’ più a fondo e ho pubblicato un breve articolo sull’argomento sul sito web del mio club, che potete leggere a questo indirizzo:

Cordialmente,

Lucien Chevalier (CCC 1300)


Ciao Lucien,

e i miei omaggi a un socio che è entrato nel Club poco prima di me (1300 contro 1364! 🙂 Articolo molto interessante, ben fatto per la ricerca documentaria! Conosciamo l’identità del cicloturista fotografato nel 1979 con una camicia a quadri che non sarebbe stata disconosciuta da un certo Christophe Guitton (o Michel Mathieu, naturalmente, ma doveva essere un po’ troppo giovane all’epoca per essere lui, e non è facile riconoscerlo da dietro).

Per completezza, non è il caso di ricordare la storia recente della chiusura e della parziale riapertura del tunnel?

Copio qui il brevissimo articolo di Wikipedia sull’argomento: “Realizzato nel 1891 e ultimo anello della strada che collegava le Hautes-Alpes e la Savoia, il tunnel è stato chiuso al traffico nel 1976 perché considerato fatiscente e sostituito dalla strada del passo. Ristrutturato nel 2002, è stato riaperto al traffico alternato e parziale; ciclisti e pedoni non possono utilizzarlo.

Il mio ricordo personale è di aver attraversato il tunnel nel 1974 per il mio primo Galibier (partendo dal più facile versante sud) e di aver attraversato il Col Géo nel 1976 per il mio secondo Galibier (questa volta dal versante nord, salendo da St-Michel).

Mi sono quindi chiesto a lungo se il tunnel fosse stato chiuso nel 1975 o nel 1976. L’ideale sarebbe che un articolo dettagliato fornisse la risposta a questa domanda.

Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

Una domanda secondaria che mi assilla (sì, sì): il nostro eminente membro n. 5000, Eddy Merckx, ha mai attraversato il Galibier attraverso il passo geografico? Non credo, ed è per questo che penso che il tunnel dovrebbe avere un proprio riferimento nel catalogo, come altri tunnel dello stesso tipo, in modo che Eddy possa contare il tunnel e non il passo 🙂 D’altra parte, sono assolutamente certo che mio padre, che ha potuto accedere ai Cent Cols postumi, è passato solo per la galleria durante le sue numerose ascensioni al passo.

Cordiali saluti,

Jean-Michel Clausse (CCC 1364)


Salve,

Ho attraversato il Galibier due volte nel 1975 (il 22/7 NS e il 16/8 SN), entrambe le volte attraverso il tunnel.

Claude Morin (CCC 222)

Buona sera a tutti voi,

Claude, forse ci siamo incrociati il 22/7/1975, a seconda che tu sia sceso o meno a Briançon…

All’epoca stavo facendo il mio primo tour in solitaria delle Alpi francesi, e quel giorno e il successivo ho pedalato con due californiani allampanati che stavano facendo un itinerario Nizza-Francoforte su belle biciclette con cambi da corsa e una borsa da sella più leggera della mia borsa anteriore, ma con un ritmo da cicloturista che mi andava bene.

Ci siamo incontrati a Guillestre la mattina del 22, abbiamo scalato insieme il Col de l’Izoard e poi ci siamo ritrovati al Col du Lautaret per la fine della giornata, mentre io ho trascorso un bel po’ di tempo a Briançon a radiarmi presso un negozio di biciclette scorbutico che mi ha aiutato più o meno gratuitamente, senza dubbio impietosito dal giovane sconvolto con il suo berretto bianco e il cappotto bianco che ero. Quella sera avevamo mangiato insieme all’Hôtel des Glaciers sul Col du Lautaret.

Il giorno dopo, siamo partiti insieme dal Col du Lautaret per raggiungere il tunnel del Galibier, credo verso le 8.30 del mattino secondo i miei appunti, dato che era l’ultimo anno senza ora legale, il giorno sorgeva un’ora prima… Dopo la discesa, ci siamo separati a St-Michel de Maurienne, loro diretti al Col de l’Iseran e io al Col de la Croix- de-Fer, che non conoscevo ancora…

Una foto un po’ datata, scattata il 23/7/1975 all’imbocco sud della galleria, ci ritrae tutti e tre con le nostre cavalcature, la mia, meno elegante è parzialmente nascosta da un cartello.

Cordialmente,

Marc Liaudon (CC 289)

PS: grazie al CT Grenoble, in particolare a Lucien, per questo bell’articolo.


Salve Jean-Michel e tutti gli altri,

Il cicloturista ritratto non è uno dei colleghi di cui parlate. Non è mai stato un centocollista, anche se ha scalato un numero di passi sufficiente per diventarlo.

In effetti, non ho menzionato l’ultimo episodio della galleria. La galleria è stata chiusa alla fine della stagione ’75 e sostituita l’anno successivo dalla strada della vetta, il che rende il passo geografico la terza volta che viene utilizzato come percorso stradale.

Il versante sud è molto più facile, ma solo fino alla galleria. La strada di sopra è l’opposto. I ciclisti della valle Romanche, abituati al Galibier, salgono sul versante sud, attraversano il tunnel (vietato) e terminano sul versante nord.

Per quanto riguarda Merckx, dovrebbe essere possibile scoprirlo consultando la stampa sportiva dell’epoca.

Cordiali saluti,

L. Chevalier (CCC 1300)


Buona sera a tutti,

Grazie Marc, mi piace molto la tua foto … e mi permetto (a posteriori!!!) di chiederti il permesso di inserirla nel mio slideshow BRA 2023: i passi … (è già fatto!!!). Questo slideshow illustra l’articolo di cui abbiamo parlato in lista più di 2 mesi fa – era marzo.

https://cyclotourisme-grenoble-ctg.org/bra/un-peu-dhistoire-et-de-geographie-au-sujet-des-cols-du-bra-2023/ .

Nel 1977, il BRA ha superato per la prima volta il valico geografico… ne riparleremo presto in un articolo intitolato “Aneddoti e storie del BRA”, in cui Lucien e io abbiamo riprodotto alcuni dei vostri commenti (in particolare sull’edizione del 1977).

Un saluto a tutti voi… e a presto.

 Gérard GALLAND


Ciao a tutti,

Grazie Gérard, che faccia tosta, ma che onore accanto a questo campione baffuto in rosso, bianco e blu!

Per la cronaca, tra i miei due aiutanti californiani dall’aspetto di rockstar, parlavo soprattutto con il ragazzo alto e moro di nome Bill, che era ingegnere alla HP – che classe a quei tempi!

Nelle salite tirava la sua enorme attrezzatura, a volte bilanciandosi come un ballerino. Nella discesa dopo Plan-Lachat, ha forato e riparato molto rapidamente, prima di accusare un forte mal di pancia sul versante di Valloire. Spero che 48 anni dopo sia ancora tra noi e che si ricordi ancora di quella discesa del Col du Galibier.

Per la stessa storia, Claude Morin mi ha risposto personalmente ed è possibile che ci siamo incrociati il 22 luglio 1975 vicino a Briançon.

Un’ultima cosa: durante la salita da Briançon al Col du Lautaret ho avuto un forte vento contrario, che non è quasi mai mancato nelle numerose occasioni in cui ho avuto l’opportunità di percorrere quel percorso, e suppongo che sia così per molti di noi. E tutto sommato, visto che le nostre velocità non sono paragonabili, ricordiamo l’impresa di Andy Schleck al Tour del 21 luglio 2011, quando anche lui ha lottato contro il vento su questa parte del percorso prima di trionfare sul Col du Galibier.

Saluti Cent-Cols,

Marc Liaudon (CC 289)


Buonasera a tutti voi e a te Marc, sei una vera bibbia con articoli sempre supportati da immagini ed estratti di scritti, proprio come altri CCC (G Galland, G Garcin, e altri…) Mi sto divertendo in attesa di provare a recuperare il mio chiodo!

A proposito, grazie e complimenti a tutti i redattori: la magnifica rivista 2023 che abbiamo ricevuto ieri a La Mandallaz (con un bell’articolo del nostro amico ciclista Ollivier Tocqueville alle pagine 103/109). Come le altre, è un piacere leggere questa edizione.

Buonanotte ciclisti, perché domani molti di voi saranno in sella, a spingere o a trasportare le loro biciclette!

Chat maigre 4113  Gilbert Roy


Nel 2011 ho fatto il BRA e, non capendo il francese, ho continuato a pedalare (facile per un olandese).

Partenza domenica alle 6 a Vizille. A 3 km dalla cima della Croix de Fer (incrocio con il Col de Glandon) ha iniziato a piovere. Poi ha iniziato a piovere più forte, grandine, neve, vento piuttosto forte, freddo,…

Saint-Michel de Maurienne: pullman pronto a portarci (la mia risposta: non ho prenotato, non ho il biglietto…).

Valloire: pullman pronto a portarci (la mia risposta: non ho prenotato, non ho il biglietto…).

Prima della vetta del Galibier: un’auto con membri del CTG mi passa accanto e mi chiede se voglio fermarmi: no, continuo, è solo un po’ di neve.

Cima del Galibier: neve e vento forte; mangio un po’ e inizio la discesa. Dopo qualche curva: la gendarmeria arriva a sirene spiegate, ma io faccio finta e continuo verso Le Lautaret.

La Grave: i vigili del fuoco mi fermano, con la bici dentro l’edificio. Penso che stiano guardando troppo la mia bici (vogliono forse rubarmela?), così esco dall’edificio e scendo verso il Lac de Chambon.

Bivio: BRA o Super-BRA? Non esitare: sono iscritto al Super-BRA! Il punto di ravito è già passato quando arrivo.

Bourg d’Oisans: ravito in un luogo pieno di ciclisti che hanno rinunciato; scorgo qualcuno che conosco del club Manosque. Tutti tremano per il freddo. Nessuno che mi accompagni al traguardo.

Vizille: arrivo.

Durante le escursioni devo spesso aprire e chiudere il mio impermeabile per evitare il surriscaldamento/raffreddamento.

Hugo Suy 


La raccolta, in un file approssimativamente cronologico, di queste testimonianze di Centcolistes che hanno condiviso le avventure vissute durante la loro partecipazione ai BRA precedenti ha portato a un articolo riunisce tutte le informazioni disponibili sul tema del BRA, dalla sua creazione da parte di Gustave Darchieux nel 1936.

BRA 1977 : al passo della Croix de fer
(foto André Rudaz)
Ma cosa fa il delegato alla sicurezza?
17 luglio 1981 : Neve – BRA annullato
BRA 2017 – La frana nel tunnel dello Chambon e la strada di soccorso (ora pista ciclabile)

Inizialmente, l’obiettivo era semplicemente quello di raccogliere le testimonianze dei partecipanti, ma nel corso della stesura, gli autori hanno cercato di raccogliere tutto ciò che era disponibile, i ricordi degli organizzatori, le cifre della partecipazione, la direzione del percorso e le eventuali modifiche, la creazione delle ciclomontagnardes in due giorni, gli articoli di stampa recenti o vecchi (in particolare gli articoli delle riviste ciclistiche degli anni ’40 e ’50 digitalizzati dalla BNF). Tuttavia, ci sono ancora grosse lacune, in particolare per gli anni ’50.

Questo articolo, che deve essere solo completato, è disponibile sul sito CTG – BRA: Anecdotes et histoires du BRA.