I passi alpini che un tempo erano sul confine… e quelli che lo sono diventati
Un passo è definito dalla sua posizione su uno spartiacque. Questo spartiacque è spesso un confine amministrativo e, se si tratta di un confine tra due Stati, il passo avrà lo status di “passo di frontiera”… e apparirà nel catalogo di ciascuno dei due Paesi.
Questo status potrebbe non essere permanente, poiché i trattati hanno spostato i confini nel corso della storia.
Ecco alcuni esempi:
Francia e Italia :
Con il Trattato di Torino (1860) e l’annessione del Ducato di Savoia e della Contea di Nizza alla Francia, alcuni valichi delle Alpi cessarono di essere valichi di frontiera (ad esempio il Galibier e la Bonette) e altri divennero valichi di frontiera (Mont-Cenis e Vescavo – ma lo sarebbero stati solo fino al 1946 con il Trattato di Parigi).
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Austria e Italia:
Nel 1919, con il Trattato di St. Germain, il Trentino (WelschTirol) e l’Alto Adige (SüdTirol), conosciuti come Alto Adige, furono ceduti dall’Austria all’Italia. (Province di Trento e Bolzano).
Lo Stelvio cessò di essere un confine e lo divenne il Brennero.
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In rosso il confine tra Italia e Impero Austro-Ungarico (prima del Trattato di Saint Germain)
In blu i confini: Italia/Austria, Italia/Giugoslavia e Austria/Jugoslavia (dopo il trattato)
Italia e Jugoslavia:
Con il Trattato di Saint Germain en Laye (1919), il confine è stato spostato verso est e diversi passi hanno cessato di essere valichi di confine (ad esempio il Passo di Solarie) e sono tornati ad esserlo nel 1947 con il Trattato di Parigi.
Altri, come il Preval Vršič (o Passo di Moistrocca), sono stati solo passi di confine dal 1919 al 1947.
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In rosso, il confine prima (a sinistra) e dopo (a destra) il Trattato di Saint Germain.
L’articolo (sul sito dei Cyclotouristes Grenoblois) : « Ces cols des Alpes qui furent frontaliers … et ceux qui le sont devenus » passa in rivista, in dettaglio, i cambiamenti intervenuti lungo l’arco alpino dopo il 1860.