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Cento passi in Triveneto

Presentazione

Questo percorso di 1.750 km, con 100 passi e un dislivello approssimativo di 45.980 m, è stato progettato da Gianni Solenni della Confrérie des Cent Cols (socio n. 3720) ed è stato aggiornato e modificato da Enrico Alberini (socio n. 5065) e Gérard Birelli (socio n. 5553). Situato interamente in Italia, questo percorso 90% tocca le tre regioni che compongono il cosiddetto Triveneto: Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il percorso è quasi interamente asfaltato.

Corso

Profilo

Modulo di registrazione

Tema

Il Club des Cent Cols, fondato nel 1972, è affiliato all'Associazione dei Centocolli. Federazione ciclistica francese con il numero 6384, vi propone questa passeggiata permanente basata su un tema semplice: "Cento passi".

Cento tessere per entrare a far parte della Confrérie du Club des Cent Cols, o per avanzare nel "Tableau d'Honneur" (Albo d'onore) della Confrérie, o comunque per farvi scoprire o riscoprire questi punti alti del cicloturismo e della mountain bike, come le Dolomiti.

Descrizione e caratteristiche delle regioni visitate

Pur partendo dalla sponda lombarda del Lago di Garda, questo itinerario tocca 90% le tre regioni che compongono il cosiddetto Triveneto: Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

L'itinerario parte dalla città di Salò, che per un breve periodo storico (dal settembre 1943 all'aprile 1945) è stata la capitale della Repubblica di Salò sulle rive del Lago di Garda. Vobarno si raggiunge percorrendo una strada locale poco battuta e un po' stretta, con alcuni brevi tratti a 13% o 14%. All'ingresso del paese di Eno, un by-pass sulla destra porta avanti e indietro al primo passo della giornata, la Cocca. Si scende poi verso un altro lago, molto più piccolo ma altrettanto bello, l'Idro. Vale la pena fermarsi ad ammirare il lago durante la discesa, prima di raggiungere la riva del paese di Idro.

Dopo aver raggiunto l'altra sponda, a Tre Capitelli, inizia una galleria illuminata con aperture sul lago. ATTENZIONE.

Appena usciti da Anfo, al cartello Passo Maniva si prende la strada a sinistra, dove inizia una serie di passi che portano ai piedi dell'imponente massiccio dell'Adamello. La discesa successiva porta al bordo del Lago d'Idro a San Antonio. Anche qui vale la pena fermarsi per ammirare il magnifico panorama.

Lasciamo rapidamente le montagne della Lombardia per entrare in Trentino lungo la Val Rendena. Madonna di Campiglio è una delle perle delle Dolomiti di Brenta. Questa famosa località invernale ed estiva è nota, tra l'altro, per la pista "Tre-Tre", utilizzata per le gare di Coppa del Mondo di sci. Si tratta della parte occidentale del massiccio del Brenta, raggiungibile da nord attraverso i passi Palade e Mendola nella parte più settentrionale. Nella parte orientale del massiccio si attraversano i paesi di Andalo e Molveno, il cui lago si trova sotto le cime del Grostè, del Brenta e della Cima Tosa. Dopo essere scesi dal Passo Ballino, si ritorna sulla sponda nord del Lago di Garda a Riva del Garde. Da qui si sale al Passo San Giovanni e, seguendo le indicazioni, si affronta il Passo Santa Barbara con le sue micidiali salite da 14%, teatro di sfide durante il Giro. Si sale poi su un'altra cima importante, il Bondone, con le sue numerose località turistiche. Anche qui il terreno è ideale per le gare ciclistiche e, fino a pochi anni fa, anche per quelle motociclistiche. È qui che Charly Gaul ha scritto una delle pagine più famose della storia del ciclismo.

Dopo aver attraversato la Val Lagarina, l'itinerario permette di ammirare altri laghi: i laghi di Caldonazzo e di Levico, semplicemente stupendi. Da Levico, importante centro termale, si può fare una deviazione verso la Panarotta, località turistica a 1800 metri di altitudine. I corridori professionisti del Giro si sono cimentati su questo percorso in una cronometro. Ma, come si può immaginare, molte altre gare si svolgono su queste salite. La salita di Panarotta non è inclusa nel percorso (facoltativa).

Proseguite lungo la vecchia strada nazionale (evitate la nuova, troppo trafficata) e dirigetevi verso est, attraversando una serie di passi fino a raggiungere il 1er Fiera di Primerio è vicina alle Dolomiti, uniche al mondo per struttura, bellezza e maestosità. Se da Fiera di Primerio si guarda verso nord, si vede il gruppo delle Pale di San Martino. Il Passo Cereda è una salita difficile, per cui vale la pena dare un'occhiata veloce. Attraversandolo, si entra in Veneto, nella regione nota come Agordino. Sempre in direzione nord-est, si costeggia un'altra regione interessante, il Cadore, dove si tornerà dopo aver fatto un anello. Attraverso il Passo della Mauria, si entra in Friuli e si segue a lungo la SS 52 d'Alemagna, un'arteria importante con numerosi passi. Un breve giro per salire al Col de la Pura ci permette di vedere e apprezzare il Lago di Sauris a quasi 1000 m di altitudine.

ATTENZIONE Non scendete al lago, perché la strada per Ampezzo passa attraverso una galleria molto lunga e pericolosa.

All'altezza di Ampezzo si ritorna per un breve tratto sulla SS 52. A Prinso, infatti, si svolta a destra per tornare indietro e raggiungere la Forca di Priuso. Tornati sulla statale, l'itinerario svolta nuovamente a destra, a Preone, sulla provinciale per risalire la Sella Chiampon e il Chianzutan, prima di raggiungere Tolmezzo, importante centro della Carnia. Da qui si raggiunge Paularo, si sale sulla Forcella di Lius e si scende a Paluzza, paese natale della campionessa di sci Manuela Di Centa.

Da qui, anche se non compreso nel percorso iniziale, si può salire sul versante più facile del Col de Zoncolan, una delle salite più difficili d'Europa. Ma se si vuole provare il versante opposto, il più difficile e il più famoso, basta seguire l'itinerario che sale dalla Valcalda e scendere direttamente a Comeglians, a soli 3 km da Ovaro, punto di partenza del terribile Zoncolan.

L'itinerario normale prosegue attraverso la Val Pesarina, portando alla Forcella Lavardet e poi ad altri 2 passi (Razzo e Rioda), da cui si può ammirare nuovamente il Lago di Sauris. Se la giornata lo consente, si può ammirare l'incantevole panorama: lago, pascoli, cime. Lasciamo il Friuli e torniamo in Veneto. Qui siamo sul margine orientale delle Dolomiti. Ancora qualche salita e si entra nel cuore di questo splendido massiccio. Per raggiungere il passo delle Tre Croci, si passa dalle Tre Cime di Lavaredo. A Misurina si possono ammirare il Cristallo, il Sorapiss e la Croda Rossa. Da Cortina d'Ampezzo si possono scoprire anche le Tofane, ai cui piedi si arriva al termine della salita dei passi Falzarego e Valparola. Poi ci sono le super Dolomiti a Corvara in Badia, il cuore delle Dolomiti, dove si parla una lingua particolare: il ladino: il Sassongher, la lingua del gruppo del Sella, e salendo il Passo Fedaia ecco la Marmolada... poi, giù e sopra le Dolomiti: Sassolungo, Catinaccio, le Torri del Vajolet, raggiunte da una dura salita di 6 km. Ma non è ancora finita. Seguendo l'itinerario, si ritorna, per così dire, molto vicino alle Pale di San Martino in Val di Fiemme per scalare il Passo di Lavazè, il valico del gruppo del Latemar. Lasciate le Dolomiti alle spalle, si prosegue lungo il confine tra Veneto e Trentino, a volte da una parte, a volte dall'altra. Saliamo il Passo Manghen sul versante più facile... o almeno così dicono, e ci ritroviamo in fondo alla Val Sugana, passando per Levico. Questa cittadina potrebbe essere usata come tappa, visto che la attraversiamo due volte.

Seguiamo la vecchia strada, ora restaurata, che i Sultzen, soldati austriaci, utilizzavano per raggiungere il fronte dalle loro basi posteriori e arriviamo sull'altopiano dei Sette Comuni dove si svolse la Grande Guerra e dove ci fermiamo a lungo. Ogni centimetro, ogni collinetta, ogni passo, ogni valle è stato conquistato più volte, perso e riconquistato alternativamente dai due eserciti nemici in una guerra di logoramento e di posizione. Molte vestigia testimoniano ancora oggi questo Grande Conflitto, tutto il sangue versato e gli innumerevoli ricordi: trincee, fortini, casematte, cimiteri. Si possono persino vedere i buchi fatti dalle granate (bombe). Il "Big Bertha", il super cannone austriaco, pur essendo posizionato vicino al lago di Caldonazzo, mandava i suoi proiettili fino a qui.

Salite il Passo della Borcola e rientrate in Veneto per pedalare intorno al Monte Pasubio, altro baluardo difensivo oltre il Monte Grappa. In mountain bike, si può arrivare fino al cosiddetto "Dente italiano", al piccolo passo (di comando?) dove salta all'occhio un cartello: "Qui non sono ammessi stranieri". Basta fare ritorno a Bocchetta Campiglia e al suo monumento ai caduti.

Tornando al percorso, dopo il Pasubio si entra in Lessinia, terra di prati e vigneti, con paesini caratteristici e passi che, seppur poco conosciuti, sono comunque impegnativi. Attenzione alla ripidissima discesa del Passo Fittanze della Sega, che riporta in Trentino. Questo passo del versante trentino è uno dei più difficili d'Italia. Non resta che il Mont Baldo, una montagna pedemontana di oltre 2000 metri che fa da spartiacque tra il Garda e la Val Lagarina.

Dopo la bella località turistica di San Valentino (Col de), ci sono 2 passi (Bocca di Créer e Navene) in successione, che portano a sud del massiccio. Ancora salita sul Passo del Casello e si arriva a Torri del Benaco, sulla sponda orientale del grande lago.

Da lì si può tornare a Salò, punto di partenza, seguendo la strada che costeggia il lago per una sessantina di chilometri, passando per Garda, Bardolino, Peschiera del Garda, Sirmione (si consiglia di visitare il paese sul lago) e Desenzano.

Testo originale di Gianni Solenni, tradotto dall'italiano da Jean-Paul Zuanon e Bernadette Barradi e modificato da Enrico Alberini e Gérard Birelli.

Passaggi e punti di interesse opzionali

Ci sono 15 passi opzionali di interesse turistico che sono stati eliminati dal percorso principale per ridurre il dislivello complessivo. Tuttavia, se il tour viene effettuato in più tappe, possono essere aggiunti. Vengono forniti anche dei tracciati.

  • Al punto 1, il cartello indica il rifugio Passo Cavallino sulla destra, a 4 km di distanza. Da questo bivio si prende la SP per il Passo Cavallino della Fobbia (1080 m, 8,5 km andata e ritorno). Al passo si gira a sinistra verso Cavaca e in 4 km si raggiunge l'incrocio con la SP 56 al Santellone;
  • All'ingresso di Roncone, lasciare la SS 237 per Boca di Bodin (977 m, 2,5 km andata e ritorno);
  • Da Tione via Zuclo si può salire al Passo Durone (985 m, circa 14 km andata e ritorno);
  • Dal Passo Mendola è possibile raggiungere la vetta del Monte Penegal, che offre una bella vista su Bolzano e sulla Valle dell'Adige;

Se volete fermarvi a Bolzano a San Michele, potete percorrere la pista ciclabile che corre lungo una vecchia linea ferroviaria con gallerie illuminate e attraversa i vigneti di Bolzano;

  • Poco dopo Predellano, si svolta a sinistra sulla SP per Drio Silano, che conduce alla Forcella Brentana (1263 m, 9,6 km andata e ritorno);
  • A Imer-Mezzano si passa sotto la SS 50 e si sale verso Sforzelà del Zat (1222 m, 5,25 km andata e ritorno);
  • A Don Gosaldo si lascia la SP3 e si imbocca la SP347 a sinistra in direzione di Forcella Aurine (1296 m, 6,9 km andata e ritorno);
  • Dalla Forca di Priuso si può proseguire sulla SS 552 fino alla Forca di Monte Rest (1061 m, 12,7 km in una direzione) attraverso una successione di 9 tornanti;
  • Da Paluzza si scende verso Sutrio e si sale alla Sella di Zoncolan (1740 m), che è il versante più dolce;
  • Da Comeglians si scende per qualche chilometro fino a Ovaro e si risale il versante più ripido e conosciuto dello Zoncolan;
  • Da Misurina si può affrontare la dura salita ai piedi delle fantastiche Tre Cime di Lavaredo. Sull'ultimo tornante prima del Rifugio Auronzo, si raggiunge su sentiero la Forcella di Longeres (2248 m, 7 km). Questa dura salita offre una magnifica vista sul Lago di Misurina e sulla catena dei Cadini;
  • Dopo il Passo Giau a Caprile, la SP 251 sale alla Forcella di Staulanza (1771 m, 9,8 km);
  • Poco prima di Paneveggio, sulla sinistra, la SS 50 conduce al Passo Rolle (1988 m, 6,5 km andata e ritorno);
  • Poco dopo Molina di Fiemme, si svolta a destra sulla SS 48 in direzione del Passo San Lugano (1097 m, 6,3 km andata e ritorno). La galleria prima di San Lugano può essere evitata percorrendo la vecchia strada;
  • Dopo Levico Terme, in direzione di Monterovere, la SS 349 svolta a sinistra verso il Passo Vezzena (1414 m, 3,5 km andata e ritorno);
  • Dal Passo di Valbona parte un sentiero asfaltato che dopo 500 m conduce alla Forcella Molon (1767 m). Su questa pista non è consentito andare in bicicletta!
  • Dal Passo di Xomo, una strada locale sulla destra conduce a due passi vicini: Bocchetta Campiglio (1207 m) e, a metà strada, è ben visibile sulla sinistra la Bocchetta del Xetele (1179 m), raggiungibile con un sentiero qualche centinaio di metri più avanti;
  • A Prà Alpesina, all'incrocio tra la SP3 e la SP 230, si gira a sinistra verso il Passo Pozza di Cola (1289 m, 2,8 km);

Per mangiare e dormire :

Quasi tutto il percorso si svolge in zone turistiche. Pertanto, sono spesso presenti ristoranti, alberghi, bar e locande. Non dovrebbero esserci problemi. Ma ecco un suggerimento.

A Salò, punto di partenza e di arrivo del tour, i membri italiani del CCC hanno organizzato il loro incontro qualche anno fa presso l'Hotel Panoramica. Potrebbe essere un buon campo base, visto che ormai siamo ben conosciuti. L'albergo è molto buono e anche il ristorante.

Informazioni varie

Verbali, Aggiornamenti

Grazie per averci inviato i vostri commenti, positivi o meno, su questa Randonnée Permanente.

Non esitate a scrivere un rapporto sulla vostra Randonnée Permanente Cent Cols. Questo resoconto può essere inviato per la pubblicazione sulla rivista del Club des Cent Cols o sul sito web del club (centocoli.org ).

E non esitate ad allegare le foto del vostro viaggio.

Siamo lieti di ricevere informazioni su eventuali errori (chilometraggio, altitudine) riscontrati nei nostri documenti, nonché su eventuali modifiche apportate all'itinerario (cambiamenti nella numerazione delle strade o nelle condizioni stradali, divieti o creazione di nuove strade, ecc.)

Vorremmo anche elencare gli alloggi che possiamo consigliare ad altri partecipanti, quindi vi preghiamo di farci sapere la vostra esperienza.

Documenti di riferimento

I lasciapassare citati nei nostri documenti sono quelli che rispettano le nostre "Regole del gioco" (lasciapassare indicati su una carta o su un cartello). L'elenco completo dei lasciapassare si trova nel Catalogo dei colli d'Italia, in vendita presso il Club des Cent Cols, nella sezione "shop" del sito web del Club.

Mappatura: le mappe dell'Atlante TCI sono sufficienti per questa passeggiata.

Pagina web

Tutte queste informazioni saranno pubblicate sulle pagine "escursioni permanenti" del sito web del Club des Cent Cols (centocoli.org ), nonché l'elenco delle persone iscritte/arrivate, compreso, se ci autorizzate a farlo, il vostro nome e cognome.

E non dimenticate di inviare le cartoline al direttore, il cui indirizzo è riportato sulla mappa del percorso. Indirizzo e-mail:

randos@centcols.org

Controlli

I partecipanti devono far controllare la loro carta del percorso alla partenza (Salò) e in ciascuno dei punti del percorso indicati sopra. Ogni controllo consiste in un timbro a secco richiesto a un negoziante o a un ufficio amministrativo, oppure in una foto esplicita (ad esempio, la bicicletta davanti a un cartello del comune o del passo). I 12 punti di controllo sono i seguenti:

  1. Salò: timbro obbligatorio alla partenza
  2. Passo di Campo Carlo Magno
  3. Passo Mendola
  4. Valico di Mone bondone
  5. Passo Duran
  6. Sella Chianzutan
  7. Misurina
  8. Passo Pordoi
  9. Passo di Oclini
  10. Passo Pian delle Fugazze
  11. Bocca del Creer
  12. Peschiera del Garda

Supera i 2000 m.

  • Passo del Sella
  • Passo Pordoi
  • Passo Giau
  • Passo di Valparola
  • Giogo di Bala
  • Passo Gardena
  • Passo Falzarego
  • Goletto di Crocette
  • Passo Fedaia
  • Passo di Rondendino
  • Passo Manghen
  • Passo di Valles
  • Sella del Culac
  • Goletto di Ravenola
  • Sella d'Auccia
  • Passo di Vaia

Regole del gioco per le passeggiate permanenti

Tutti i partecipanti a questo percorso permanente si impegnano a rispettare la regole del gioco che lo governa.

Per ulteriori informazioni

Contattare il responsabile delle corse permanenti

Jean-Marc CLEMENT
10 rue de Normandie
31120 Portet sur Garonne
FRANCIA

Tel: +33 (0)5 61 76 30 12
E-mail: [email]randos@centcols.org [/email]

Nota bene: inviate le vostre carte stradali da omologare, le vostre cartoline e i vostri diari di viaggio solo all'attuale responsabile, qualsiasi cosa troviate come vecchia informazione (quindi non scrivete a Roger Colombo, Bernard Pommel, Jean-Marc Lefèvre o Roland Grimaud †).

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